Piromani scatenati: bruciano i boschi di Alberona

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 2 agosto 2017

Fuoco

ALBERONA – Il fuoco ha lambito i terreni a ridosso delle case nella periferia del paese. Quando è arrivato, era notte, e chi l’ha appiccato ha aspettato che la gente andasse a dormire. Ha aspettato che Alberona, in festa per il santo patrono, si svuotasse. Dev’essere stato semplice accendere la sterpaglia secca, disidratata per la prolungata assenza di pioggia. Il peggio è stato evitato grazie alla mobilitazione dei residenti della zona che hanno dato l’allarme. Chi l’ha fatto, probabilmente, è la stessa persona che nella notte tra giovedì e ieri, ha appiccato ben quattro focolai in aree diverse. Giovedì, intorno alla mezzanotte, l’area era diventata irrespirabile: il paese era stato interamente invaso dal fumo. Le squadre anticendio dell’Arif e quelle del Comune sono state costrette a destreggiarsi tra i diversi focolai, tutti concomitanti. Ma la zona in cui il fronte del fuoco ha fatto temere il peggio, è stata l’area dell’Occhito. Una zona di grande pregio ambientale e paesaggistico, ma molto delicata sotto il profilo idrogeologico. Una grande vallata boscosa, a monte del paese, attraversata da un canale. Il fuoco, che nella notte ha bruciato la collina, domato a fatica dalla squadra comunale e dai vigili del fuoco, alimentato dal forte vento, ha ripreso a bruciare le conifere, alle prime luci dell’alba, Sul posto sono arrivati gli agenti dei Carabinieri Forestale, le squadre dell’Arif di Alberona e di Volturara. Per lo spegnimento, essendo l’area particolarmente impervia, sono stati necessari gli interventi dei canadair, arrivati intorno a mezzogiorno. In base alla nuova normativa, infatti, solo i vigili del fuoco possono attivare la richiesta d’intervento dei mezzi aerei. Ai Carabinieri Forestali, un tempo addetti anche alle operazioni di spegnimento, è lasciata la sola attività investigativa. Il comandante della stazione di Roseto Valfortore e suoi uomini stanno vagliando una serie di indizi e prove. Ne hanno raccolti diversi in tutte le aree percorse dal fuoco. Gli incendi della notte di giovedì sono gli ultimi, in ordine di tempo, che hanno interessato il Comune di Alberona. Tutti dolosi. Una mini tanica di carburante pare sia stata ritrovata nei pressi di un boschetto, in prossimità del campo sportivo, dove si era registrato un principio di incendio, poi domato. Nei giorni di ferragosto il fuoco ha bruciato il pascolo di un’itera montagna. Ora è una montagna nera. In cenere l’intero habitat e la popolazione faunistica. Danni incalcolabili sotto il profilo ambientale, i cui risultati, a breve termine, si avranno con l’inverno, la neve e le piogge. Quando il territorio, già compromesso, non sarà in grado reggere, e si faranno i conti con frane e smottamenti. L’area dell’Occhito, per esempio, è attraversata da una paleofrana, ed i geologi sanno bene quanto sia pericolosa per lo stesso centro abitato di Alberona. Ma il piccolo borgo, in questi giorni, fa i conti anche con un’altra emergenza: il blocco della rete internet. La causa, anche in questo caso, è stata il fuoco. L’incendio delle stoppie, in alcuni terreni a valle del paese, ha danneggiato i cavi della rete fissa e quelli della linea ADSL. Rispristinata la linea telefonica, i tecnici della TIM, da giorni sono al lavoro per riparare la rete ADSL. Naturalmente, in paese, sono gravi e numerosi i disagi. Il blocco delle linee sta interessando anche Roseto Valfortore, dove sono ancora bloccate le linee telefoniche, oltre a quelle internet. Non resta che aspettare: che i tecnici finiscano il prima possibile i lavori sulle linee; che arrivi la pioggia; e che gli inquirenti riescano a risalire all’autore, o agli autori degli incendi. Spes contra spem.

Rosalia Marcantonio